Abou el Kacem Chebbi
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Abou el Kacem Chebbi
Abou el Kacem Chebbi (arabe : أبو القاسم الشابي), également orthographié Aboul Kacem Chabbi ou Aboul-Qacem Echebbi, né probablement le 24 février 1909 à Tozeur et mort le 9 octobre 1934 à Tunis, est un poète tunisien d’expression arabe considéré par Abderrazak Cheraït comme le poète national de la Tunisie[1].
Très jeune, Chebbi voyage à travers la Tunisie. En 1920, il entre à la Zitouna où il connaît de difficiles conditions de vie. En parallèle à l’écriture de ses poèmes, il participe aux manifestations anti-zitouniennes qui agitent alors Tunis. Ayant terminé ses études, il commence à fréquenter des cercles littéraires et, le 1er février 1929, tient une conférence à la Khaldounia avec pour sujet l’imagination poétique chez les Arabes. Il y critique la production poétique arabe ancienne et cette conférence, bien qu’elle déclenche dans tout le Proche-Orient des réactions violentes à son encontre, participe au renouvellement de la poésie arabe. Mais son père meurt en septembre de la même année et, en janvier 1930, Chebbi veut donner à nouveau une conférence qui soit à la hauteur de celle de la Khaldounia. Toutefois, celle-ci est boycottée par ses adversaires, ce qu’il ressent comme un véritable échec. Sa santé, déjà fragile, se dégrade encore considérablement et il meurt subitement à l’âge de vingt-cinq ans.
Abderrazak Cheraït considère Abou el Kacem Chebbi comme « l’un des premiers poètes modernes de Tunisie »[2]. Ses poèmes apparaissent dans les plus prestigieuses revues de Tunisie et du Moyen-Orient. Fortement influencé par le romantisme européen du XVIIIe et XIXe siècles, Chebbi se penche sur des thèmes comme la liberté, l’amour et la résistance, notamment dans son fameux Ela Toghat Al Alaam qui s’adresse « aux tyrans du monde » et qu’il écrit en plein protectorat français de Tunisie.
Testamento di vita(traduzione di Mario Rigli)
Abou-Al-Kacem Echebbi : Testamento di vita
(traduzione di Mario Rigli)
Se il popolo uno giorno avesse voluto essere vivo
Il destino avrebbe dovuto definitivamente rispondere
Così l’oscurità sarebbe sicuramente giunta alla fine
E la catena definitivamente infranta
Colui che non è incantato dalla voglia di vivere
Evaporerà nello spazio estinguendosi
Guai a colui che non lotta in questa vita
Contro lo schiaffo del Nulla che trionfa
Questo mi hanno detto le creature viventi
Il loro spirito illuminato mi ha parlato
Il vento ululava nel vasto sentiero
Sui monti e sotto gli alberi
Quando desideravo qualcosa
Avrei voluto cavalcare l'ottimismo e dimenticare la prudenza
Non avrei voluto evitare il terreno accidentato
Né la scintilla della fiamma furente
Chi non ama scalare le montagne
Vivrà sempre nelle tane
Così il sangue della giovinezza che straripa nel mio cuore
E altri venti hanno urlato nel mio petto
Sono rimasto in silenzio, ascoltando il bombardamento del tuono
Il gioco dei venti e l'impatto della pioggia
Quando ho chiesto
"Madre, tu odi gli esseri umani?"
La Terra mi ha detto
Io lodo coloro che sono ambiziosi
E chi trova la gioia nello sbarazzarsi del pericolo
E maledico chi non tiene il passo con i tempi
E chi accetta di vivere la vita di un sasso
Questo è l’universo, il vivo che ama la vita
detesta il morto non importa quanto grande
Nessun orizzonte potrebbe abbracciare uccelli morti
Né ape succhiare fiori morti
Per il senso materno del mio compassionevole cuore
Quelle cavità non potrebbero accogliere chi è morto
Guai a colui che non lotta in questa vita
Contro lo schiaffo del Nulla che trionfa
In una notte delle notti di un autunno
Sotto il fardello del dolore e della noia
Mi sono ubriacato con lo scintillio delle stelle
E ho cantato di tristezza fino ad intossicarmi
Ho chiesto al buio: Puoi portare la vita
A chi è inaridito dalla primavera del tempo?
Le labbra del buio non fanno detto nulla
Né hanno cantato fanciulle magiche...
La giungla mi disse dolcemente
In maniera amorevole, come una frustata
Arriva l'inverno, inverno di nebbia
Inverno di neve e pioggia
Così muore il fascino, il fascino dei rami
Il fascino dei fiori e dei frutti
Il fascino della sera, splendida e dolce
Il fascino dei prati, delizioso e profumato
Cadono i rami e le foglie
E anche i fiori del periodo copioso e amabile
Soffiati dal vento in ogni valle
Sepolti dall’alluvione, quando straripa
Tutto scompare come in un incantevole sogno
Che si accende di piacere e svanisce
Ma restano i semi fino a che non si trasformano
in sorgenti di un tempo incantevole.
(traduzione di Mario Rigli)
Se il popolo uno giorno avesse voluto essere vivo
Il destino avrebbe dovuto definitivamente rispondere
Così l’oscurità sarebbe sicuramente giunta alla fine
E la catena definitivamente infranta
Colui che non è incantato dalla voglia di vivere
Evaporerà nello spazio estinguendosi
Guai a colui che non lotta in questa vita
Contro lo schiaffo del Nulla che trionfa
Questo mi hanno detto le creature viventi
Il loro spirito illuminato mi ha parlato
Il vento ululava nel vasto sentiero
Sui monti e sotto gli alberi
Quando desideravo qualcosa
Avrei voluto cavalcare l'ottimismo e dimenticare la prudenza
Non avrei voluto evitare il terreno accidentato
Né la scintilla della fiamma furente
Chi non ama scalare le montagne
Vivrà sempre nelle tane
Così il sangue della giovinezza che straripa nel mio cuore
E altri venti hanno urlato nel mio petto
Sono rimasto in silenzio, ascoltando il bombardamento del tuono
Il gioco dei venti e l'impatto della pioggia
Quando ho chiesto
"Madre, tu odi gli esseri umani?"
La Terra mi ha detto
Io lodo coloro che sono ambiziosi
E chi trova la gioia nello sbarazzarsi del pericolo
E maledico chi non tiene il passo con i tempi
E chi accetta di vivere la vita di un sasso
Questo è l’universo, il vivo che ama la vita
detesta il morto non importa quanto grande
Nessun orizzonte potrebbe abbracciare uccelli morti
Né ape succhiare fiori morti
Per il senso materno del mio compassionevole cuore
Quelle cavità non potrebbero accogliere chi è morto
Guai a colui che non lotta in questa vita
Contro lo schiaffo del Nulla che trionfa
In una notte delle notti di un autunno
Sotto il fardello del dolore e della noia
Mi sono ubriacato con lo scintillio delle stelle
E ho cantato di tristezza fino ad intossicarmi
Ho chiesto al buio: Puoi portare la vita
A chi è inaridito dalla primavera del tempo?
Le labbra del buio non fanno detto nulla
Né hanno cantato fanciulle magiche...
La giungla mi disse dolcemente
In maniera amorevole, come una frustata
Arriva l'inverno, inverno di nebbia
Inverno di neve e pioggia
Così muore il fascino, il fascino dei rami
Il fascino dei fiori e dei frutti
Il fascino della sera, splendida e dolce
Il fascino dei prati, delizioso e profumato
Cadono i rami e le foglie
E anche i fiori del periodo copioso e amabile
Soffiati dal vento in ogni valle
Sepolti dall’alluvione, quando straripa
Tutto scompare come in un incantevole sogno
Che si accende di piacere e svanisce
Ma restano i semi fino a che non si trasformano
in sorgenti di un tempo incantevole.
The Will of Life=Translated by Munir Mezyed
The Will of Life
Abou-Al-kacem Echebbi (Tunisia)
Translated by Munir Mezyed
If the people one day wanted to be alive
Destiny would definitely respond
Thus darkness would definitely come to an end
And chain would definitely be broken
The one who is not embraced by the eagerness of living
He will evaporate in the space and become extinct
Woe to the one who doesn’t struggle in this life
From the slap of the triumphant nihility
This is what the living creatures have told me
And their enlightened spirit talked to me
The wind howled in the vast path
Over the mountains and under the trees
When I longed for something
I would ride optimism and forgot caution
I would not even avoid the rough terrain
Nor the spark of the raging flame
The one who does not like climbing the mountains
Will live forever between the holes
Thus the blood of youth crammed in my heart
And other winds bawled in my chest
I remained silent, listening to the bombardment of thunder
The playing of the winds and the impact of the rain
The Earth told me when I asked it
”O mother, do you hate the human beings?"
I praise those who are ambitious
And the one who finds joy in ridding the peril
And I curse those who do not keep up with time
And the one who accepts to live the life of a stone
It is the universe, the alive who likes life
And loathes the dead one no matter how big
No horizon would embrace the dead birds
Nor would the bees sip the dead flowers
Due to the motherhood of my compassionate heart
Those holes would not embrace the dead one
Woe to the one who doesn’t struggle in this life
From the curse of triumphant nihility
In one night of the nights of autumn
Burdened with sorrow and boredom
I got drunk by the sparkling of the stars
And sang for sadness till it became intoxicated
I asked darkness: Do you bring life
To the one who withered by the spring of time?
Thus the lips of darkness did not speak out
Nor did the maidens of magic sing…
The jungle told me softly
In a loving way like the whipping of string
Winter comes, the winter of fog
The winter of snow and rain
Thus charm extinguishes, the charm of boughs
The charm of flowers and fruit
The charm of evening, the splendid and gentle
The charm of the meadows, the delicious and the fragrant
Branches and leaves fall down
And also the flowers of succulent and loving era
Blown by the wind in every valley
Buried by flood when it overflows
All disappears like adorable dream
That shines in pleasure and fades away
But the seeds remain since they carry
The sources of a pleasant time
Abou-Al-kacem Echebbi (Tunisia)
إرادة الحياة
أبو القاسم الشابي
إذا الشّعْبُ يَوْمَاً أرَادَ الْحَيَـاةَ ....... فَلا بُدَّ أنْ يَسْتَجِيبَ القَـدَر
وَلا بُـدَّ لِلَّيـْلِ أنْ يَنْجَلِــي ....... وَلا بُدَّ للقَيْدِ أَنْ يَـنْكَسِـر
وَمَنْ لَمْ يُعَانِقْهُ شَوْقُ الْحَيَـاةِ ....... تَبَخَّـرَ في جَوِّهَـا وَانْدَثَـر
فَوَيْلٌ لِمَنْ لَمْ تَشُقْـهُ الْحَيَاةُ ....... مِنْ صَفْعَـةِ العَـدَم المُنْتَصِر
كَذلِكَ قَالَـتْ لِـيَ الكَائِنَاتُ ....... وَحَدّثَنـي رُوحُـهَا المُسْتَتِر
وَدَمدَمَتِ الرِّيحُ بَيْنَ الفِجَاجِ ....... وَفَوْقَ الجِبَال وَتَحْتَ الشَّجَر
إذَا مَا طَمَحْـتُ إلِـى غَـايَةٍ ....... رَكِبْتُ الْمُنَى وَنَسِيتُ الحَذَر
وَلَمْ أَتَجَنَّبْ وُعُـورَ الشِّعَـابِ ....... وَلا كُبَّـةَ اللَّهَـبِ المُسْتَعِـر
وَمَنْ لا يُحِبّ صُعُودَ الجِبَـالِ ....... يَعِشْ أَبَدَ الدَّهْرِ بَيْنَ الحُفَـر
فَعَجَّتْ بِقَلْبِي دِمَاءُ الشَّبَـابِ ....... وَضَجَّتْ بِصَدْرِي رِيَاحٌ أُخَر
وَأَطْرَقْتُ ، أُصْغِي لِقَصْفِ الرُّعُودِ ....... وَعَزْفِ الرِّيَاح وَوَقْعِ المَطَـر
وَقَالَتْ لِيَ الأَرْضُ - لَمَّا سَأَلْتُ : ....... "أَيَـا أُمُّ هَلْ تَكْرَهِينَ البَشَر؟"
"أُبَارِكُ في النَّاسِ أَهْلَ الطُّمُوحِ ....... وَمَنْ يَسْتَلِـذُّ رُكُوبَ الخَطَـر
وأَلْعَنُ مَنْ لا يُمَاشِي الزَّمَـانَ ....... وَيَقْنَعُ بِالعَيْـشِ عَيْشِ الحَجَر
هُوَ الكَوْنُ حَيٌّ ، يُحِـبُّ الحَيَاةَ ....... وَيَحْتَقِرُ الْمَيْتَ مَهْمَا كَـبُر
فَلا الأُفْقُ يَحْضُنُ مَيْتَ الطُّيُورِ ....... وَلا النَّحْلُ يَلْثِمُ مَيْتَ الزَّهَــر
وَلَـوْلا أُمُومَةُ قَلْبِي الرَّؤُوم ....... لَمَا ضَمَّتِ المَيْتَ تِلْكَ الحُفَـر
فَوَيْلٌ لِمَنْ لَمْ تَشُقْـهُ الحَيَـاةُ ....... مِنْ لَعْنَةِ العَـدَمِ المُنْتَصِـر!"
وفي لَيْلَةٍ مِنْ لَيَالِي الخَرِيفِ ....... مُثَقَّلَـةٍ بِالأََسَـى وَالضَّجَـر
سَكِرْتُ بِهَا مِنْ ضِياءِ النُّجُومِ ....... وَغَنَّيْتُ لِلْحُزْنِ حَتَّى سَكِـر
سَأَلْتُ الدُّجَى: هَلْ تُعِيدُ الْحَيَاةُ ....... لِمَا أَذْبَلَتْـهُ رَبِيعَ العُمُـر؟
فَلَمْ تَتَكَلَّمْ شِفَـاهُ الظَّلامِ ....... وَلَمْ تَتَرَنَّـمْ عَذَارَى السَّحَر
وَقَالَ لِيَ الْغَـابُ في رِقَّـةٍ ....... مُحَبَّبـَةٍ مِثْلَ خَفْـقِ الْوَتَـر
يَجِيءُ الشِّتَاءُ ، شِتَاءُ الضَّبَابِ ....... شِتَاءُ الثُّلُوجِ ، شِتَاءُ الْمَطَـر
فَيَنْطَفِىء السِّحْرُ ، سِحْرُ الغُصُونِ ....... وَسِحْرُ الزُّهُورِ وَسِحْرُ الثَّمَر
وَسِحْرُ الْمَسَاءِ الشَّجِيِّ الوَدِيعِ ....... وَسِحْرُ الْمُرُوجِ الشَّهِيّ العَطِر
وَتَهْوِي الْغُصُونُ وَأَوْرَاقُـهَا ....... وَأَزْهَـارُ عَهْدٍ حَبِيبٍ نَضِـر
وَتَلْهُو بِهَا الرِّيحُ في كُلِّ وَادٍ ....... وَيَدْفنُـهَا السَّيْـلُ أنَّى عَـبَر
وَيَفْنَى الجَمِيعُ كَحُلْمٍ بَدِيـعٍ ....... تَأَلَّـقَ في مُهْجَـةٍ وَانْدَثَـر
وَتَبْقَى البُـذُورُ التي حُمِّلَـتْ ....... ذَخِيـرَةَ عُمْرٍ جَمِـيلٍ غَـبَر
وَذِكْرَى فُصُول ٍ ، وَرُؤْيَا حَيَاةٍ ....... وَأَشْبَاح دُنْيَا تَلاشَتْ زُمَـر
مُعَانِقَـةً وَهْيَ تَحْـتَ الضَّبَابِ ....... وَتَحْتَ الثُّلُوجِ وَتَحْـتَ الْمَدَر
لَطِيفَ الحَيَـاةِ الذي لا يُمَـلُّ ....... وَقَلْبَ الرَّبِيعِ الشَّذِيِّ الخَضِر
وَحَالِمَـةً بِأَغَـانِـي الطُّيُـورِ ....... وَعِطْرِ الزُّهُورِ وَطَعْمِ الثَّمَـر
وَمَا هُـوَ إِلاَّ كَخَفْـقِ الجَنَاحِ ....... حَتَّـى نَمَا شَوْقُـهَا وَانْتَصَـر
فصدّعت الأرض من فوقـها ....... وأبصرت الكون عذب الصور
وجـاءَ الربيـعُ بأنغامـه ....... وأحلامـهِ وصِبـاهُ العطِـر
وقبلّـها قبـلاً في الشفـاه ....... تعيد الشباب الذي قد غبـر
وقالَ لَهَا : قد مُنحـتِ الحياةَ ....... وخُلّدتِ في نسلكِ الْمُدّخـر
وباركـكِ النـورُ فاستقبـلي ....... شبابَ الحياةِ وخصبَ العُمر
ومن تعبـدُ النـورَ أحلامـهُ ....... يباركهُ النـورُ أنّـى ظَهر
إليك الفضاء ، إليك الضيـاء ....... إليك الثرى الحالِمِ الْمُزْدَهِر
إليك الجمال الذي لا يبيـد ....... إليك الوجود الرحيب النضر
فميدي كما شئتِ فوق الحقول ....... بِحلو الثمار وغـض الزهـر
وناجي النسيم وناجي الغيـوم ....... وناجي النجوم وناجي القمـر
وناجـي الحيـاة وأشواقـها ....... وفتنـة هذا الوجـود الأغـر
وشف الدجى عن جمال عميقٍ ....... يشب الخيـال ويذكي الفكر
ومُدَّ عَلَى الْكَوْنِ سِحْرٌ غَرِيبٌ ....... يُصَـرِّفُهُ سَـاحِـرٌ مُقْـتَدِر
وَضَاءَتْ شُمُوعُ النُّجُومِ الوِضَاء ....... وَضَاعَ البَخُورُ ، بَخُورُ الزَّهَر
وَرَفْرَفَ رُوحٌ غَرِيبُ الجَمَالِ ....... بِأَجْنِحَـةٍ مِنْ ضِيَاءِ الْقَمَـر
وَرَنَّ نَشِيدُ الْحَيَاةِ الْمُقَـدَّسِ ....... في هَيْكَـلٍ حَالِمٍ قَدْ سُـحِر
وَأَعْلَنَ في الْكَوْنِ أَنَّ الطُّمُوحَ ....... لَهِيبُ الْحَيَـاةِ وَرُوحُ الظَّفَـر
إِذَا طَمَحَتْ لِلْحَيَاةِ النُّفُوسُ ....... فَلا بُدَّ أَنْ يَسْتَجِيبَ الْقَـدَرْ
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